La 2018 è stata unâannata tendenzialmente fresca, contraddistinta da leggere precipitazioni capaci di favorire il corretto sviluppo del ciclo vegetativo della vite. Il mese di gennaio è stato mite e poco piovoso, mentre la fine di febbraio e lâinizio di marzo sono stati caratterizzati da temperature inferiori alla media e nevicate, seguite da precipitazioni superiori alla norma che hanno contribuito a riequilibrare le riserve idriche del terreno. Le piogge abbastanza regolari di fine primavera hanno leggermente rallentato la fase di sviluppo dellâacino. Il clima tendenzialmente caldo, contraddistinto da ottime escursioni termiche a partire da luglio fino a tutto il mese di agosto, ha favorito la lenta e regolare maturazione. La raccolta dello Chardonnay per il Cervaro della Sala è iniziata la terza decade di agosto con uve sane, mature, e caratterizzate da unâottima freschezza e da un eccellente profilo aromatico, mentre quella del Grechetto è avvenuta dopo una quindicina di giorni.
La cantina di vinificazione è costruita per sfruttare appieno il principio della gravitĂ e consente la gestione delle uve e la loro macerazione senza che queste subiscano interventi meccanici derivati da azione di pompaggi sulle stesse. La raccolta delle uve viene svolta nelle primissime ore del mattino in modo da far giungere in cantina frutti integri e non stressati dalle piĂš alte temperature del giorno. I mosti, provenienti da macerazione pellicolare delle uve a 10 °C per circa quattro ore, vengono trasferiti per caduta in serbatoi di decantazione dove illimpidiscono prima di essere trasferiti in barrique. Ă qui che ha luogo la fermentazione alcolica seguita da quella malolattica. Solitamente dopo cinque mesi lo Chardonnay è pronto per essere trasferito di nuovo in acciaio per unirsi con il Grechetto, che invece viene vinificato separatamente ed in âassenzaâ di legno. Successivamente il Cervaro della Sala affina per alcuni mesi in bottiglia nelle storiche cantine del Castello della Sala prima dellâuscita sul mercato.
Il nome Cervaro deriva dalla nobile famiglia proprietaria del Castello della Sala nel corso del XIV secolo: i Monaldeschi della Cervara. Uve Chardonnay unite ad una piccola parte di Grechetto per un vino pensato per affinare nel tempo e rappresentare lâeleganza e la complessitĂ di un luogo unico. Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi vini italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique con la prima annata nel 1985.
Il Cervaro 2018 si presenta di un colore giallo paglierino luminoso con alcune sfumature verdoline. Al naso esprime note leggermente tostate accompagnate da aromi di agrumi e di frutti esotici e leggerissime sensazioni burrose. Al palato esprime unâottima sapiditĂ e freschezza, con sentori di camomilla, frutta bianca e pietra focaia seguiti da una piacevole persistenza e profonditĂ gustativa. La sua giovinezza, giĂ gradevole ed invitante, lascia intravedere il grande potenziale di affinamento. Ă un vino ancora giovane che saprĂ evolversi bene negli anni a venire.
Wine Advocate 96/100 USA
La 2018 è stata unâannata tendenzialmente fresca, contraddistinta da leggere precipitazioni capaci di favorire il corretto sviluppo del ciclo vegetativo della vite. Il mese di gennaio è stato mite e poco piovoso, mentre la fine di febbraio e lâinizio di marzo sono stati caratterizzati da temperature inferiori alla media e nevicate, seguite da precipitazioni superiori alla norma che hanno contribuito a riequilibrare le riserve idriche del terreno. Le piogge abbastanza regolari di fine primavera hanno leggermente rallentato la fase di sviluppo dellâacino. Il clima tendenzialmente caldo, contraddistinto da ottime escursioni termiche a partire da luglio fino a tutto il mese di agosto, ha favorito la lenta e regolare maturazione. La raccolta dello Chardonnay per il Cervaro della Sala è iniziata la terza decade di agosto con uve sane, mature, e caratterizzate da unâottima freschezza e da un eccellente profilo aromatico, mentre quella del Grechetto è avvenuta dopo una quindicina di giorni.
Era il 1928 quando Niccolò Antinori, padre di Piero Antinori, decise di chiamare questo vino con il nome della villa di famiglia affinchĂŠ rappresentasse la sua personale interpretazione dellâidentitĂ chiantigiana e toscana.
Villa Antinori è il vino simbolo di Casa Antinori, unâetichetta storica toscana, dallo stile contemporaneo. âSi chiama Villa Antinori. Rosso di Sangue Toscano [âŚ] da uve nate, maturate e raccolte nei nostri vigneti delle tenute toscane e poi vinificate e invecchiate in Casa Antinoriâ. Cit. Piero Antinori
Quel disegno in etichetta, raffigurante Villa del Cigliano, simboleggia il concetto di casa, di territorio, di Toscana. âI francesi hanno gli chateaux? E noi abbiamo le Ville!â CosĂŹ Niccolò Antinori spiegava scherzosamente la scelta dellâillustrazione in etichetta, innovativa per quel tempo.
Il nome celebra i Monaldeschi della Cervara, storica famiglia proprietaria nel XVI secolo del Castello della Sala.
Vigneto Vignaferrovia prende il nome da unâantica stazione ferroviaria del XIX secolo presente a pochi metri dai filari.
Poggio alle Nane nasce da unâarea altamente vocata alla produzione di vini di qualitĂ , una zona in cui i Cabernet cosĂŹ come il CarmĂŠnère riescono ad esprimersi al meglio.
Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale.
LâAleatico, antica varietĂ toscana coltivata fin dai tempi degli etruschi, trova in questo territorio una moderna espressione.
Villa del Cigliano, situata tra le morbide colline di San Casciano in Val di Pesa (FI), è un luogo da sempre legato alla famiglia; è qui che generazioni di Antinori sono nati e vissuti a partire dal 1546, anno in cui Alessandro di Niccolò Antinori divenne proprietario dellâedificio.
Lâetichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per lâuscita dellâannata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscĂŹ fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Un territorio, quello di Guado al Tasso, contraddistinto dallâAnfiteatro Bolgherese, una serie di colline che racchiudono la pianura che si affaccia sul mare, capace di creare un microclima unico, con grandi escursioni termiche. I vigneti di Guado al tasso si trovano ai piedi dellâAnfiteatro e, nella notte, lâaria fredda scende dalle colline fino a rinfrescare i filari. Queste particolari condizioni climatiche donano alle uve una spiccata aromaticitĂ e garantiscono una perfetta maturazione dellâacino.
Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique.
Poggio alle Nane prende il nome dalla zona in cui si trovano i vigneti: un'area dove originariamente erano allevate delle anatre localmente chiamate "nane", estesa dal poggio al lago ancora oggi esistenti.
Vigneto Vignaferrovia poggia su un suolo caratterizzato fortemente da rocce e sassi, capace di limitare naturalmente la vigoria della vite ed esaltare la qualitĂ delle uve.
I 4 ettari di vigneto del Pinot Nero percorrono la collina, dividendosi in terrazzamenti, disegnando linee sinuose e morbide.
âAâ rappresenta lâunione dellâ iniziale della tenuta, Fattoria Aldobrandesca, con quella della varietĂ , lâAleatico.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare lâetichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Guado al Tasso riporta nella propria capsula lo stemma storico della famiglia Antinori.
Cervaro della Sala nasce dalla volontĂ di creare un vino bianco capace di affrontare lunghi affinamenti.
La particolare esposizione a sud/ovest dei vigneti permettono ai venti dal mare di mitigare le temperature estive del vigneto limitandone i picchi di calore.
Il particolare clima del Castello della Sala ha costretto gli agronomi ad ideare un modo per proteggere gli acini dal sole estivo. I tralci vengono fatti allungare e ripiegati sulla pianta in modo che le foglie possano ombreggiare i grappoli di Pinot Nero.
âAâ nasce dalla ricerca dellâequilibrio tra il carattere spiccato dellâAleatico e lâunicitĂ del suolo vulcanico.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Guado al Tasso presenta in etichetta lo stemma della famiglia Della Gherardesca con le sue iniziali, DG, antica proprietaria della tenuta.
Nel 1985, Renzo Cotarella, allora enologo del Castello della Sala, produce la prima annata del Cervaro della Sala.
La famiglia Antinori ha voluto interpretare in maniera personale e profonda un vino storico come il Brunello di Montalcino.
Il âsoleâ di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.