I primi mesi del 2012 sono stati piuttosto freddi e segnati dall’abbondante nevicata del mese di febbraio, fenomeno insolito per il litorale toscano. Il germogliamento è avvenuto in modo regolare, ma con una quantità di grappoli piuttosto bassa. Gli ultimi mesi primaverili e i primi mesi estivi sono stati caldi e secchi, con una conseguente crescita limitata degli acini ed una bassa produzione per ceppo. Questo andamento climatico, oltre alla bassa fertilità, ha portato ad una riduzione del 20% della produzione. Se la quantità è stata bassa, la qualità complessiva invece è stata superiore rispetto a quello che ci si poteva aspettare da un’annata così torrida - ottime uve, forte acidità, e, soprattutto, tannini di alta qualità. La vendemmia 2012 ha dimostrato, ancora una volta, che la zona di Bolgheri può dare ottimi vini anche nelle annate più calde: la morfologia del territorio e la vicinanza del mare riescono a mitigare le alte temperature estive e contribuiscono a prevenire lo stress delle piante che comprometterebbe l’equilibrio e la giusta maturazione dei grappoli.
La selezione è stata fatta tra le migliori uve Merlot provenenti dai 40 ettari di vigneti della Tenuta. Dopo la raccolta manuale e un’attenta selezione in cantina, le uve sono state trasferite in serbatoi di acciaio inox termo condizionati dove si è svolta la fermentazione e la macerazione per un periodo di circa 25 giorni. La temperatura di fermentazione è stata gestita in funzione del livello di maturazione delle uve: alcune a temperature più basse per mantenere maggiore freschezza aromatica, altre a temperature di circa 30°C per enfatizzare l’estrazione polifenolica e la struttura. Si sono ottenuti differenti tipi di Merlot che sono stati messi in barriques separatamente. La fermentazione malolattica si è svolta in barrique (30% nuove) ed è terminata entro la fine dell’anno. Dopo 8 mesi di elevazione in legno di rovere francese, i lotti migliori sono stati assemblati e rimessi in barrique per ulteriori 4 mesi; alla fine di questo periodo si è proceduto all’imbottigliamento. Il vino si è affinato in bottiglia per circa 6 mesi prima di essere immesso sul mercato.
Tenuta Guado al Tasso si trova nella piccola e prestigiosa DOC di Bolgheri, sulla costa dell’Alta Maremma, a un centinaio di chilometri a sud-ovest di Firenze. Questa denominazione ha una storia relativamente giovane (nasce nel 1994) ma vanta di una fama internazionale come nuovo punto di riferimento nel panorama enologico mondiale. Tenuta Guado al Tasso si estende su una superficie di circa 320 ettari piantati a vigneto, in una splendida piana circondata da colline conosciuta come “anfiteatro bolgherese” per la sua particolare conformazione. I vigneti di Guado al Tasso sono composti prevalentemente con uve di Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Cabernet Franc, Petit Verdot e Vermentino, quest’ultimo coltivato sia a bacca bianca che a bacca nera. Godono di un clima mite per la vicina presenza del mare: le brezze costanti mitigano le calure estive e i rigori dell’inverno, puliscono il cielo e tengono alto l’indice di insolazione. Cont’Ugo nasce esclusivamente da uve di Merlot per interpretare il territorio di Bolgheri secondo una nuova prospettiva. I vigneti, situati ad un'altitudine compresa tra i 45 e i 60 metri s.l.m. su suoli limoso-argillosi di origine prevalentemente alluvionale, donano al Cont’Ugo una grande profondità e complessità preservando la fragranza e l’esuberanza del frutto tipiche del Merlot.
Al naso si percepiscono intense note di prugna, ciliegia e lampone, unite a note di sottobosco e spezie. Al palato spicca la sua rotondità e il suo spessore. Un vino di grande piacevolezza e profondità, caratterizzato da un retrogusto esuberante di frutta.
Wine Enthusiast 92/100 USA Antonio Galloni 93/100 USA I Vini di Veronelli Tre stelle Italia
I primi mesi del 2012 sono stati piuttosto freddi e segnati dall’abbondante nevicata del mese di febbraio, fenomeno insolito per il litorale toscano. Il germogliamento è avvenuto in modo regolare, ma con una quantità di grappoli piuttosto bassa. Gli ultimi mesi primaverili e i primi mesi estivi sono stati caldi e secchi, con una conseguente crescita limitata degli acini ed una bassa produzione per ceppo. Questo andamento climatico, oltre alla bassa fertilità, ha portato ad una riduzione del 20% della produzione. Se la quantità è stata bassa, la qualità complessiva invece è stata superiore rispetto a quello che ci si poteva aspettare da un’annata così torrida - ottime uve, forte acidità, e, soprattutto, tannini di alta qualità. La vendemmia 2012 ha dimostrato, ancora una volta, che la zona di Bolgheri può dare ottimi vini anche nelle annate più calde: la morfologia del territorio e la vicinanza del mare riescono a mitigare le alte temperature estive e contribuiscono a prevenire lo stress delle piante che comprometterebbe l’equilibrio e la giusta maturazione dei grappoli.
Era il 1928 quando Niccolò Antinori, padre di Piero Antinori, decise di chiamare questo vino con il nome della villa di famiglia affinché rappresentasse la sua personale interpretazione dell’identità chiantigiana e toscana.
Villa Antinori è il vino simbolo di Casa Antinori, un’etichetta storica toscana, dallo stile contemporaneo. “Si chiama Villa Antinori. Rosso di Sangue Toscano […] da uve nate, maturate e raccolte nei nostri vigneti delle tenute toscane e poi vinificate e invecchiate in Casa Antinori”. Cit. Piero Antinori
Quel disegno in etichetta, raffigurante Villa del Cigliano, simboleggia il concetto di casa, di territorio, di Toscana. “I francesi hanno gli chateaux? E noi abbiamo le Ville!” Così Niccolò Antinori spiegava scherzosamente la scelta dell’illustrazione in etichetta, innovativa per quel tempo.
Il nome celebra i Monaldeschi della Cervara, storica famiglia proprietaria nel XVI secolo del Castello della Sala.
Vigneto Vignaferrovia prende il nome da un’antica stazione ferroviaria del XIX secolo presente a pochi metri dai filari.
Poggio alle Nane nasce da un’area altamente vocata alla produzione di vini di qualità, una zona in cui i Cabernet così come il Carménère riescono ad esprimersi al meglio.
Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale.
L’Aleatico, antica varietà toscana coltivata fin dai tempi degli etruschi, trova in questo territorio una moderna espressione.
Villa del Cigliano, situata tra le morbide colline di San Casciano in Val di Pesa (FI), è un luogo da sempre legato alla famiglia; è qui che generazioni di Antinori sono nati e vissuti a partire dal 1546, anno in cui Alessandro di Niccolò Antinori divenne proprietario dell’edificio.
L’etichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Un territorio, quello di Guado al Tasso, contraddistinto dall’Anfiteatro Bolgherese, una serie di colline che racchiudono la pianura che si affaccia sul mare, capace di creare un microclima unico, con grandi escursioni termiche. I vigneti di Guado al tasso si trovano ai piedi dell’Anfiteatro e, nella notte, l’aria fredda scende dalle colline fino a rinfrescare i filari. Queste particolari condizioni climatiche donano alle uve una spiccata aromaticità e garantiscono una perfetta maturazione dell’acino.
Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique.
Poggio alle Nane prende il nome dalla zona in cui si trovano i vigneti: un'area dove originariamente erano allevate delle anatre localmente chiamate "nane", estesa dal poggio al lago ancora oggi esistenti.
Vigneto Vignaferrovia poggia su un suolo caratterizzato fortemente da rocce e sassi, capace di limitare naturalmente la vigoria della vite ed esaltare la qualità delle uve.
I 4 ettari di vigneto del Pinot Nero percorrono la collina, dividendosi in terrazzamenti, disegnando linee sinuose e morbide.
“A” rappresenta l’unione dell’ iniziale della tenuta, Fattoria Aldobrandesca, con quella della varietà, l’Aleatico.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare l’etichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Guado al Tasso riporta nella propria capsula lo stemma storico della famiglia Antinori.
Cervaro della Sala nasce dalla volontà di creare un vino bianco capace di affrontare lunghi affinamenti.
La particolare esposizione a sud/ovest dei vigneti permettono ai venti dal mare di mitigare le temperature estive del vigneto limitandone i picchi di calore.
Il particolare clima del Castello della Sala ha costretto gli agronomi ad ideare un modo per proteggere gli acini dal sole estivo. I tralci vengono fatti allungare e ripiegati sulla pianta in modo che le foglie possano ombreggiare i grappoli di Pinot Nero.
“A” nasce dalla ricerca dell’equilibrio tra il carattere spiccato dell’Aleatico e l’unicità del suolo vulcanico.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Guado al Tasso presenta in etichetta lo stemma della famiglia Della Gherardesca con le sue iniziali, DG, antica proprietaria della tenuta.
Nel 1985, Renzo Cotarella, allora enologo del Castello della Sala, produce la prima annata del Cervaro della Sala.
La famiglia Antinori ha voluto interpretare in maniera personale e profonda un vino storico come il Brunello di Montalcino.
Il “sole” di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.