La stagione è stata caratterizzata da un inverno veramente mite e poco piovoso che ha causato un forte anticipo del germogliamento e di tutte le fasi vegetative in generale. L'estate, inizialmente calda, ha poi presentato un agosto piuttosto fresco che ha riallineato i tempi, portando comunque ad una vendemmia leggermente anticipata rispetto alla media delle annate precedenti. I mesi di settembre ed ottobre sono stati caratterizzati da giornate calde e soleggiate e notti fresche, che hanno garantito un'escursione termica determinante per la grande qualità delle uve Sangiovese e Cabernet; sin dall'inizio dei processi di vinificazione si è capito che la qualità delle uve e conseguentemente dei mosti era di alto livello. Oltre a profumi e colori molto intensi, si è potuto individuare una forte tipicità in entrambe le varietà . Le operazioni di vendemmia infatti sono state condotte senza alcuna influenza climatica e questo ha permesso una scelta accurata e mirata del momento di raccolta; le uve di Sangiovese sono state vendemmiate nell’ultima decade di Settembre e nei primi giorni del mese di Ottobre, quelle di Cabernet nella prima settimana del mese di Ottobre.
La grande qualità delle uve e soprattutto le ottimali condizioni meteorologiche del periodo vendemmiale hanno consentito un fase di raccolta assolutamente favorevole, grazie anche ad una attenta gestione viticola che ha permesso in entrambe le varietà , ma soprattutto nel Sangiovese, una grande espressione e tipicità . Dopo la diraspatura e una pigiatura soffice, il mosto è stato delicatamente condotto in serbatoi di acciaio inox, dove, sin dall’inizio della macerazione ha mostrato buone potenzialità sia in termini polifenolici che aromatici; con rimontaggi e delestage assolutamente delicati e rispettosi della materia prima, i mosti, separati per varietà e molto ricchi in colore, hanno terminato la fermentazione alcolica rimanendo sulle bucce per circa 12 giorni nel caso del Sangiovese e per più di due settimane nel caso del Cabernet Sauvignon. La grande qualità delle uve e la curata lavorazione ha permesso l’ottenimento di vini caratterizzati da tannini importanti ma allo stesso tempo dolci e morbidi. I vini hanno quindi condotto, spontaneamente, entro la fine dell’anno, la fermentazione malolattica (FML) in barriques da 225 l di secondo e terzo passaggio per poi affrontare il successivo periodo di affinamento sempre in barriques, durato circa 14 mesi. La grande potenzialità dei giovani vini si è confermata garantendo una elevazione in legno molto importante, portando al termine del periodo di affinamento una elevata qualità del prodotto, curato ed assaggiato barrique per barrique prima di essere imbottigliato. Il vino è successivamente rimasto a maturare in bottiglia per altri 12 mesi.
Tenuta Tignanello si trova nel cuore del Chianti Classico, sulle morbide colline racchiuse tra le valli della Greve e della Pesa e si estende per 319 ettari, di cui circa 130 vitati. I vigneti di Tenuta Tignanello sono composti principalmente dall’autoctono Sangiovese e da varietà non tradizionali come Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Il Marchese Antinori è un vino storico di casa Antinori che, dall’annata 2011, viene prodotto con uve provenienti dalla Tenuta Tignanello. Un vino che si presenta come piena espressione di qualità ed eleganza del Sangiovese di queste zone.
Vino di colore rosso rubino intenso, al naso caratterizzato da note fruttate di mora e ciliegia sotto spirito; emergono sensazioni di tabacco e spezie derivanti dall’accurato affinamento in legno. In bocca il vino si presenta molto compatto, con note di vaniglia e cioccolato, con tannini dolci e morbidi e un’acidità persistente tipica della varietà Sangiovese; buona è la persistenza al palato e la complessità del retrogusto.
I Vini Di Veronelli 2011 Super Tre Stelle Italia Wine Advocate 92/100 USA
La stagione è stata caratterizzata da un inverno veramente mite e poco piovoso che ha causato un forte anticipo del germogliamento e di tutte le fasi vegetative in generale. L'estate, inizialmente calda, ha poi presentato un agosto piuttosto fresco che ha riallineato i tempi, portando comunque ad una vendemmia leggermente anticipata rispetto alla media delle annate precedenti. I mesi di settembre ed ottobre sono stati caratterizzati da giornate calde e soleggiate e notti fresche, che hanno garantito un'escursione termica determinante per la grande qualità delle uve Sangiovese e Cabernet; sin dall'inizio dei processi di vinificazione si è capito che la qualità delle uve e conseguentemente dei mosti era di alto livello. Oltre a profumi e colori molto intensi, si è potuto individuare una forte tipicità in entrambe le varietà . Le operazioni di vendemmia infatti sono state condotte senza alcuna influenza climatica e questo ha permesso una scelta accurata e mirata del momento di raccolta; le uve di Sangiovese sono state vendemmiate nell’ultima decade di Settembre e nei primi giorni del mese di Ottobre, quelle di Cabernet nella prima settimana del mese di Ottobre.
Era il 1928 quando Niccolò Antinori, padre di Piero Antinori, decise di chiamare questo vino con il nome della villa di famiglia affinché rappresentasse la sua personale interpretazione dell’identità chiantigiana e toscana.
Villa Antinori è il vino simbolo di Casa Antinori, un’etichetta storica toscana, dallo stile contemporaneo. “Si chiama Villa Antinori. Rosso di Sangue Toscano […] da uve nate, maturate e raccolte nei nostri vigneti delle tenute toscane e poi vinificate e invecchiate in Casa Antinori”. Cit. Piero Antinori
Quel disegno in etichetta, raffigurante Villa del Cigliano, simboleggia il concetto di casa, di territorio, di Toscana. “I francesi hanno gli chateaux? E noi abbiamo le Ville!” Così Niccolò Antinori spiegava scherzosamente la scelta dell’illustrazione in etichetta, innovativa per quel tempo.
Il nome celebra i Monaldeschi della Cervara, storica famiglia proprietaria nel XVI secolo del Castello della Sala.
Vigneto Vignaferrovia prende il nome da un’antica stazione ferroviaria del XIX secolo presente a pochi metri dai filari.
Poggio alle Nane nasce da un’area altamente vocata alla produzione di vini di qualità , una zona in cui i Cabernet così come il Carménère riescono ad esprimersi al meglio.
Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale.
L’Aleatico, antica varietà toscana coltivata fin dai tempi degli etruschi, trova in questo territorio una moderna espressione.
Villa del Cigliano, situata tra le morbide colline di San Casciano in Val di Pesa (FI), è un luogo da sempre legato alla famiglia; è qui che generazioni di Antinori sono nati e vissuti a partire dal 1546, anno in cui Alessandro di Niccolò Antinori divenne proprietario dell’edificio.
L’etichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Un territorio, quello di Guado al Tasso, contraddistinto dall’Anfiteatro Bolgherese, una serie di colline che racchiudono la pianura che si affaccia sul mare, capace di creare un microclima unico, con grandi escursioni termiche. I vigneti di Guado al tasso si trovano ai piedi dell’Anfiteatro e, nella notte, l’aria fredda scende dalle colline fino a rinfrescare i filari. Queste particolari condizioni climatiche donano alle uve una spiccata aromaticità e garantiscono una perfetta maturazione dell’acino.
Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique.
Poggio alle Nane prende il nome dalla zona in cui si trovano i vigneti: un'area dove originariamente erano allevate delle anatre localmente chiamate "nane", estesa dal poggio al lago ancora oggi esistenti.
Vigneto Vignaferrovia poggia su un suolo caratterizzato fortemente da rocce e sassi, capace di limitare naturalmente la vigoria della vite ed esaltare la qualitĂ delle uve.
I 4 ettari di vigneto del Pinot Nero percorrono la collina, dividendosi in terrazzamenti, disegnando linee sinuose e morbide.
“A” rappresenta l’unione dell’ iniziale della tenuta, Fattoria Aldobrandesca, con quella della varietà , l’Aleatico.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare l’etichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Guado al Tasso riporta nella propria capsula lo stemma storico della famiglia Antinori.
Cervaro della Sala nasce dalla volontĂ di creare un vino bianco capace di affrontare lunghi affinamenti.
La particolare esposizione a sud/ovest dei vigneti permettono ai venti dal mare di mitigare le temperature estive del vigneto limitandone i picchi di calore.
Il particolare clima del Castello della Sala ha costretto gli agronomi ad ideare un modo per proteggere gli acini dal sole estivo. I tralci vengono fatti allungare e ripiegati sulla pianta in modo che le foglie possano ombreggiare i grappoli di Pinot Nero.
“A” nasce dalla ricerca dell’equilibrio tra il carattere spiccato dell’Aleatico e l’unicità del suolo vulcanico.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Guado al Tasso presenta in etichetta lo stemma della famiglia Della Gherardesca con le sue iniziali, DG, antica proprietaria della tenuta.
Nel 1985, Renzo Cotarella, allora enologo del Castello della Sala, produce la prima annata del Cervaro della Sala.
La famiglia Antinori ha voluto interpretare in maniera personale e profonda un vino storico come il Brunello di Montalcino.
Il “sole” di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.