L’annata 2016, iniziata con un inverno mite e tendenzialmente asciutto, è continuata con una primavera fresca e accompagnata da piogge durante i mesi di maggio e giugno. L’estate è proseguita con temperature fresche e precipitazioni leggere che hanno favorito il decorso ottimale dell’accrescimento del grappolo. Anche il mese di settembre è stato contraddistinto da scarse piogge che hanno permesso una perfetta maturazione del Riesling. Le uve per Mezzo Braccio sono state vendemmiate manualmente in due momenti distinti: verso la metà di settembre, per esaltarne la freschezza, e tra fine settembre e i primi giorni di ottobre, per sviluppare una maggiore intensità aromatica e concentrazione zuccherina.
I grappoli sono stati diraspati e successivamente sottoposti ad una soffice pressatura al fine di estrarne il succo con la maggior delicatezza possibile. La fermentazione alcolica è avvenuta separatamente per ogni lotto di vigneto in tini di acciaio inox a temperature non superiori ai 16 °C. In seguito il vino è stato conservato ad una temperatura di 10 °C fino all’imbottigliamento, avvenuto a metà luglio 2017. È seguito un affinamento in bottiglia per i successivi 6 mesi.
Tenuta Monteloro è situata nel primo Appennino alle spalle di Fiesole, alle porte di Firenze, ad una altitudine media di 500 m s.l.m. e si sviluppa su 450 ettari totali di cui attualmente 94 vitati. Area unica per la coltivazione del Riesling, che si contraddistingue per un clima fresco durante tutto l’anno e per un terreno ricco di minerali. È un terroir, in Toscana, ideale per i vini aromatici a bacca bianca. Monteloro è stata nel tempo terra di aristocratiche famiglie fiorentine, come quella di Beatrice Portinari e Dante Alighieri, che trascorrevano le estati in questi luoghi nei manieri di campagna. Si narra infatti che questo paesaggio unico, di boschi e piccole strade bianche, sia stato di ispirazione al viaggio dantesco della Divina Commedia, a cui rendono omaggio le creature fantastiche dal corpo di tritone e ali di drago che si intrecciano, formando la «M» di Tenuta Monteloro. Il nome Mezzo Braccio deriva da un’antica unità di misura fiorentina, in uso nelle zone rurali, per i piccoli appezzamenti di terreno derivante dal più conosciuto Braccio Fiorentino. Mezzo Braccio viene prodotto a partire dall’annata 2007.
Mezzo Braccio 2016 si presenta di un colore giallo paglierino. Al naso aromi che ricordano la mela essiccata, le erbe aromatiche e gli idrocarburi profilano un ampio bouquet. Al palato spicca per la sua particolare sapidità, morbidezza e corpo.
Luca Maroni 90/100 IT
Il Riesling Renano trova a Tenuta Monteloro un’espressione unica, caratterizzata da una grande identità e piacevolezza. I vigneti, situati su suoli argillosi, tendenti al calcareo, con una buona persistenza di scheletro, donano al vino una grande complessità. Il nome Mezzobraccio deriva da un’antica unità di misura fiorentina, in uso nelle zone rurali, per i piccoli appezzamenti di terreno derivante dal più conosciuto Braccio Fiorentino.
L’annata 2016, iniziata con un inverno mite e tendenzialmente asciutto, è continuata con una primavera fresca e accompagnata da piogge durante i mesi di maggio e giugno. L’estate è proseguita con temperature fresche e precipitazioni leggere che hanno favorito il decorso ottimale dell’accrescimento del grappolo. Anche il mese di settembre è stato contraddistinto da scarse piogge che hanno permesso una perfetta maturazione del Riesling. Le uve per Mezzo Braccio sono state vendemmiate manualmente in due momenti distinti: verso la metà di settembre, per esaltarne la freschezza, e tra fine settembre e i primi giorni di ottobre, per sviluppare una maggiore intensità aromatica e concentrazione zuccherina.
I grappoli sono stati diraspati e successivamente sottoposti ad una soffice pressatura al fine di estrarne il succo con la maggior delicatezza possibile. La fermentazione alcolica è avvenuta separatamente per ogni lotto di vigneto in tini di acciaio inox a temperature non superiori ai 16 °C. In seguito il vino è stato conservato ad una temperatura di 10 °C fino all’imbottigliamento, avvenuto a metà luglio 2017. È seguito un affinamento in bottiglia per i successivi 6 mesi.
Tenuta Monteloro è situata nel primo Appennino alle spalle di Fiesole, alle porte di Firenze, ad una altitudine media di 500 m s.l.m. e si sviluppa su 450 ettari totali di cui attualmente 94 vitati. Area unica per la coltivazione del Riesling, che si contraddistingue per un clima fresco durante tutto l’anno e per un terreno ricco di minerali. È un terroir, in Toscana, ideale per i vini aromatici a bacca bianca. Monteloro è stata nel tempo terra di aristocratiche famiglie fiorentine, come quella di Beatrice Portinari e Dante Alighieri, che trascorrevano le estati in questi luoghi nei manieri di campagna. Si narra infatti che questo paesaggio unico, di boschi e piccole strade bianche, sia stato di ispirazione al viaggio dantesco della Divina Commedia, a cui rendono omaggio le creature fantastiche dal corpo di tritone e ali di drago che si intrecciano, formando la «M» di Tenuta Monteloro. Il nome Mezzo Braccio deriva da un’antica unità di misura fiorentina, in uso nelle zone rurali, per i piccoli appezzamenti di terreno derivante dal più conosciuto Braccio Fiorentino. Mezzo Braccio viene prodotto a partire dall’annata 2007.
Mezzo Braccio 2016 si presenta di un colore giallo paglierino. Al naso aromi che ricordano la mela essiccata, le erbe aromatiche e gli idrocarburi profilano un ampio bouquet. Al palato spicca per la sua particolare sapidità, morbidezza e corpo.
Luca Maroni 90/100 IT
La Tenuta Monteloro è situata nel primo Appennino alle spalle di Fiesole, alle porte di Firenze, ad una altitudine media di 500 m s.l.m. e si sviluppa su 600 ettari totali di cui attualmente 122 vitati. Area unica per la coltivazione del Riesling e del Pinot Bianco, che si contraddistingue per un clima fresco durante tutto l’anno e per un terreno ricco di minerali. È un terroir, in Toscana, ideale per le varietà a bacca bianca. Monteloro è stata nel tempo terra di aristocratiche famiglie fiorentine, come quella di Beatrice Portinari e Dante Alighieri, che trascorrevano le estati in questi luoghi nei manieri di campagna. Si narra infatti che questo paesaggio unico, di boschi e piccole strade bianche, sia stato di ispirazione al viaggio dantesco della Divina Commedia, a cui rendono omaggio le creature fantastiche dal corpo di tritone e ali di drago che si intrecciano, formando la «M» di Tenuta Monteloro.
Argilloso, tendente al calcareo, con buona presenza di scheletro.