Lâannata 2017, contraddistinta dalle leggere piogge di inizio primavera, è stata caratterizzata da un clima tendenzialmente secco con temperature al di sopra della media stagionale fino al mese di settembre. Le precipitazioni di fine estate hanno mitigato le alte temperature riequilibrando lo sviluppo della vite e permettendo di mantenere buoni livelli di aciditĂ nelle uve. La maturazione è stata tendenzialmente precoce, con una raccolta manuale anticipata, effettuata a partire dalla prima settimana di settembre, con uve contraddistinte da unâottima intensitĂ aromatica.
Allâarrivo in cantina i grappoli, dopo essere stati diraspati, sono stati sottoposti ad una soffice pressatura al fine di estrarne il succo con la maggior delicatezza possibile. Il mosto è stato trasferito in tini di acciaio inox dove si è svolta la fermentazione alcolica ad una temperatura controllata tra i 14° e i 16°C. Lâassemblaggio dei vari lotti, vinificati separatamente, ed il successivo imbottigliamento, sono avvenuti nel mese di marzo 2018.
Tenuta Monteloro è situata nel primo Appennino alle spalle di Fiesole, alle porte di Firenze, ad una altitudine media di 500 m s.l.m. e si sviluppa su 600 ettari totali di cui attualmente 94 vitati. Area unica per la coltivazione del Riesling e del Pinot Bianco, che si contraddistingue per un clima fresco durante tutto lâanno e per un terreno ricco di minerali. Ă un terroir, in Toscana, ideale per i vini aromatici a bacca bianca. Monteloro è stata nel tempo terra di aristocratiche famiglie fiorentine, come quella di Beatrice Portinari e Dante Alighieri, che trascorrevano le estati in questi luoghi nei manieri di campagna. Si narra infatti che questo paesaggio unico, di boschi e piccole strade bianche, sia stato di ispirazione al viaggio dantesco della Divina Commedia, a cui rendono omaggio le creature fantastiche dal corpo di tritone e ali di drago che si intrecciano, formando la ÂŤMÂť di Tenuta Monteloro. Scabrezza riporta in etichetta uno dei versi che il Sommo poeta dedicò a Beatrice nella Divina Commedia. Il suo nome deriva da un antico indice idraulico per la misurazione della portata dei fiumi e dei ruscelli, come quelli che scorrono negli antichi reticoli di acquidocci, pescaie, ponticelli di pietra, visibili ancora oggi in tutta la tenuta.
Scabrezza 2017 si presenta di un colore giallo paglierino. Al naso è delicato e profondo, ricorda la mela verde, la pera e i fiori dâacacia, con una leggera e piacevole sensazione citrica. Al palato spicca per unâottima struttura minerale sostenuta da una gradevole freschezza. Morbido e sapido il finale.
Lâannata 2017, contraddistinta dalle leggere piogge di inizio primavera, è stata caratterizzata da un clima tendenzialmente secco con temperature al di sopra della media stagionale fino al mese di settembre. Le precipitazioni di fine estate hanno mitigato le alte temperature riequilibrando lo sviluppo della vite e permettendo di mantenere buoni livelli di aciditĂ nelle uve. La maturazione è stata tendenzialmente precoce, con una raccolta manuale anticipata, effettuata a partire dalla prima settimana di settembre, con uve contraddistinte da unâottima intensitĂ aromatica.
Era il 1928 quando Niccolò Antinori, padre di Piero Antinori, decise di chiamare questo vino con il nome della villa di famiglia affinchĂŠ rappresentasse la sua personale interpretazione dellâidentitĂ chiantigiana e toscana.
Villa Antinori è il vino simbolo di Casa Antinori, unâetichetta storica toscana, dallo stile contemporaneo. âSi chiama Villa Antinori. Rosso di Sangue Toscano [âŚ] da uve nate, maturate e raccolte nei nostri vigneti delle tenute toscane e poi vinificate e invecchiate in Casa Antinoriâ. Cit. Piero Antinori
Quel disegno in etichetta, raffigurante Villa del Cigliano, simboleggia il concetto di casa, di territorio, di Toscana. âI francesi hanno gli chateaux? E noi abbiamo le Ville!â CosĂŹ Niccolò Antinori spiegava scherzosamente la scelta dellâillustrazione in etichetta, innovativa per quel tempo.
Il nome celebra i Monaldeschi della Cervara, storica famiglia proprietaria nel XVI secolo del Castello della Sala.
Vigneto Vignaferrovia prende il nome da unâantica stazione ferroviaria del XIX secolo presente a pochi metri dai filari.
Poggio alle Nane nasce da unâarea altamente vocata alla produzione di vini di qualitĂ , una zona in cui i Cabernet cosĂŹ come il CarmĂŠnère riescono ad esprimersi al meglio.
Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale.
LâAleatico, antica varietĂ toscana coltivata fin dai tempi degli etruschi, trova in questo territorio una moderna espressione.
Villa del Cigliano, situata tra le morbide colline di San Casciano in Val di Pesa (FI), è un luogo da sempre legato alla famiglia; è qui che generazioni di Antinori sono nati e vissuti a partire dal 1546, anno in cui Alessandro di Niccolò Antinori divenne proprietario dellâedificio.
Lâetichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per lâuscita dellâannata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscĂŹ fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Un territorio, quello di Guado al Tasso, contraddistinto dallâAnfiteatro Bolgherese, una serie di colline che racchiudono la pianura che si affaccia sul mare, capace di creare un microclima unico, con grandi escursioni termiche. I vigneti di Guado al tasso si trovano ai piedi dellâAnfiteatro e, nella notte, lâaria fredda scende dalle colline fino a rinfrescare i filari. Queste particolari condizioni climatiche donano alle uve una spiccata aromaticitĂ e garantiscono una perfetta maturazione dellâacino.
Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica ed affinamento in barrique.
Poggio alle Nane prende il nome dalla zona in cui si trovano i vigneti: un'area dove originariamente erano allevate delle anatre localmente chiamate "nane", estesa dal poggio al lago ancora oggi esistenti.
Vigneto Vignaferrovia poggia su un suolo caratterizzato fortemente da rocce e sassi, capace di limitare naturalmente la vigoria della vite ed esaltare la qualitĂ delle uve.
I 4 ettari di vigneto del Pinot Nero percorrono la collina, dividendosi in terrazzamenti, disegnando linee sinuose e morbide.
âAâ rappresenta lâunione dellâ iniziale della tenuta, Fattoria Aldobrandesca, con quella della varietĂ , lâAleatico.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare lâetichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Guado al Tasso riporta nella propria capsula lo stemma storico della famiglia Antinori.
Cervaro della Sala nasce dalla volontĂ di creare un vino bianco capace di affrontare lunghi affinamenti.
La particolare esposizione a sud/ovest dei vigneti permettono ai venti dal mare di mitigare le temperature estive del vigneto limitandone i picchi di calore.
Il particolare clima del Castello della Sala ha costretto gli agronomi ad ideare un modo per proteggere gli acini dal sole estivo. I tralci vengono fatti allungare e ripiegati sulla pianta in modo che le foglie possano ombreggiare i grappoli di Pinot Nero.
âAâ nasce dalla ricerca dellâequilibrio tra il carattere spiccato dellâAleatico e lâunicitĂ del suolo vulcanico.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Guado al Tasso presenta in etichetta lo stemma della famiglia Della Gherardesca con le sue iniziali, DG, antica proprietaria della tenuta.
Nel 1985, Renzo Cotarella, allora enologo del Castello della Sala, produce la prima annata del Cervaro della Sala.
La famiglia Antinori ha voluto interpretare in maniera personale e profonda un vino storico come il Brunello di Montalcino.
Il âsoleâ di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.