L’autunno e inverno 2009 nel territorio del Chianti Classico sono stati caratterizzati da un clima freddo e piovoso. Le precipitazioni dei mesi invernali hanno garantito al terreno una buona scorta idrica per la primavera che si è presentata mite e senza bruschi abbassamenti delle temperature, consentendo un germogliamento regolare delle viti. L’estate ha avuto inizio con un giugno e luglio piuttosto piovosi, situazione eccezionale in questa zona. La vegetazione delle piante è stata lunga, ma i piccoli grappoli si sono ben formati e accresciuti grazie anche al clima caldo e siccitoso del mese di agosto. Le uve del vigneto di Tignanello hanno iniziato la loro maturazione nei mesi di settembre e ottobre che hanno avuto condizioni climatiche ideali. Le giornate soleggiate e calde unite alle forti escursioni termiche tra giorno e notte hanno consentito un’ottima ma lenta evoluzione degli acini richiedendo alle uve di Sangiovese e Cabernet Sauvignon più giorni per affinare la maturazione. Le raccolte sono state concentrate fra la fine di settembre e la prima quindicina di ottobre a partire dalle parcelle più precoci di Sangiovese per terminare con le uve di Cabernet più tardive. La qualità delle uve raccolte e portate in cantina è stata di grande livello, tanto da far presagire un’annata di grande spessore.
Dopo importanti e accurate selezioni durante la stagione vegetativa, le uve sono state raccolte esclusivamente a mano in funzione della varietà ma anche delle numerose variabili legate al terroir delle parcelle, che determinano epoche di vendemmia e conseguentemente lotti di vino diversi. Il Cabernet Franc, primo vitigno a maturare, è stato raccolto dal 27 al 29 Settembre, data nella quale è iniziata la lunga raccolta del Sangiovese, protrattasi per 12 giorni. Il Cabernet Sauvignon è stato invece vendemmiato dal 10 al 14 Ottobre. All’arrivo in cantina, le uve sono state delicatamente diraspate e gli acini, prima di essere pigiati, accuratamente selezionati al tavolo di cernita; qui la cura del dettaglio è ai massimi livelli, gli acini non completamente maturi, rarità nell’annata 2009, sono stati eliminati affinché nel serbatoio di vinificazione arrivassero solo quelli perfettamente maturi. Durante la fermentazione e la macerazione, nei serbatoi troncoconici, i mosti si sono trasformati lentamente in vino, consentendo alla freschezza dei profumi, all’estrazione del colore e dei tannini di esprimersi al massimo. Tutto questo richiede una grande sensibilità, una conoscenza delle uve e una costante cura del prodotto, che è stato condotto alla svinatura solo dopo attente e giornaliere degustazioni. Una volta separate le bucce, si è avviata la fermentazione malolattica in barrique che ha esaltato la finezza e la piacevolezza del vino. È iniziato così il processo di invecchiamento durato all’incirca 16-18 mesi in fusti di rovere francese ed ungherese; durante questo periodo i diversi lotti, vinificati separatamente in base alla varietà e alle variabili viticole, hanno raggiunto la loro massima espressione per poi essere assemblati pochi mesi prima dell’imbottigliamento.
Il vino presenta un colore rosso rubino intenso caratterizzato da riflessi violacei. Le note olfattive si esprimono con sentori di liquirizia, viola, mammola e ciliegia sotto spirito, vaniglia, cacao e tostato dolce. Al palato l’aroma è suadente, sapidità e freschezza esaltano un retrogusto di grande persistenza e finezza. Tignanello 2009 è un vino armonico ed elegante, espressione autentica del territorio chiantigiano.
È stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barriques, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali (quali il Cabernet), e tra i primi vini rossi nel Chianti Classico a non usare uve bianche. Tignanello è una pietra miliare. È prodotto con una selezione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
L’etichetta fu disegnata da Silvio Coppola nel 1974, per l’uscita dell’annata 1971. Fu in una cena del 1973 al Castello della Sala che uscì fuori il nome di Coppola. Grafico e designer, famoso per le sue lampade essenziali, i mobili rigorosi, ma anche le copertine di tanti libri Feltrinelli, Coppola era il nome giusto per quel lavoro.
Il Marchese Piero Antinori, attuale Presidente Onorario, decise di far firmare l’etichetta di Tignanello a suo padre, Niccolò Antinori, come simbolo di riconoscenza per la fiducia dimostratagli.
Lo stemma storico della famiglia Antinori.
Il “sole” di Tignanello stilizzato da Silvio Coppola.
L’annata 2022 nel Chianti Classico è stata caratterizzata da piogge inferiori alla media fino al mese di agosto e da una primavera ed un’estate tendenzialmente calde, con i mesi di giugno e luglio contraddistinti da temperature al di sopra dei dati storici del territorio; le piante in queste condizioni climatiche sono riuscite ad auto-regolarsi, garantendo un germogliamento e una fioritura regolari e affrontando i mesi più caldi al meglio: all’inizio dell’invaiatura si presentavano in uno stato vegeto-produttivo ideale. Le piogge e il conseguente calo delle temperature di metà agosto hanno favorito ottime escursioni termiche tra il giorno e la notte, consentendo di avviare al meglio la maturazione. Le ottime condizioni climatiche dei mesi autunnali hanno garantito una vendemmia di ottima qualità. La raccolta è avvenuta attorno alla metà di settembre per il Sangiovese e il Cabernet Franc, e nella prima settimana di ottobre con il Cabernet Sauvignon.
L’andamento climatico della vendemmia ha richiesto, come di consueto, molta attenzione sia in vigneto durante le operazioni di raccolta, sia in cantina all’arrivo delle uve, dove la cernita e le prime lavorazioni sono state fondamentali per raggiungere un risultato finale ottimale. Durante il processo di fermentazione in serbatoi troncoconici, i mosti sono stati macerati con grande attenzione al mantenimento dei profumi, all’estrazione del colore e alla gestione della dolcezza ed eleganza dei tannini. La svinatura è avvenuta solo dopo attente e giornaliere degustazioni. Una volta separate le bucce dal vino, è stata avviata la fermentazione malolattica in barrique, per esaltare la finezza e la complessità degli aromi. Il processo di affinamento è avvenuto in fusti di rovere francese e in piccolissima parte ungherese, in gran parte nuovi, per un periodo complessivo di poco superiore ai 13 mesi; dopo un primo affinamento in lotti separati, questi sono stati assemblati per completare l’evoluzione in legno. Il vino, prodotto prevalentemente con uve di Sangiovese e una piccola parte di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, ha affinato per ulteriori 12 mesi in bottiglia prima di essere presentato sul mercato.
Tignanello è prodotto esclusivamente dall'omonimo vigneto che si trova presso Tenuta Tignanello su un terreno di 77 ettari esposto a sud-ovest, di origine calcarea con elementi tufacei, ad un'altezza tra i 350 e i 400 metri s.l.m.. È stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali, quali il Cabernet, e tra i primi vini rossi nel Chianti a non usare uve bianche. Tignanello, in origine "Chianti Classico Riserva vigneto Tignanello" è stato vinificato per la prima volta da un unico vigneto con l'annata 1970, quando conteneva il 20% di Canaiolo e il 5% di Trebbiano e Malvasia, ed era affinato in piccole botti di rovere. Con l'annata 1971 è diventato vino da tavola di Toscana, è stato chiamato Tignanello e con l'annata 1975 le uve bianche sono state totalmente eliminate. Dal 1982 la composizione è rimasta invariata. Tignanello viene prodotto soltanto nelle annate migliori; non è stato prodotto nel 1972, 1973,1974, 1976, 1984, 1992 e 2002.
Di colore rosso rubino intenso con riflessi porpora, Tignanello 2022 colpisce al naso per le note di ciliegia, amarena matura e chicchi di melograno che, unite a delicati sentori di violetta, accompagnano verso sensazioni balsamiche fresche; completano il bouquet eleganti cenni di vaniglia e zucchero filato. Al palato tannini dolci e saporiti donano dinamicità alla beva, in un alternarsi di densità e freschezza che termina in un lungo finale, richiamando le note percepite al naso.
Vinous 98/100
Tenuta Tignanello si trova nel cuore del Chianti Classico, sulle morbide colline racchiuse tra le valli della Greve e della Pesa e si estende per 319 ettari di terreni, con circa 165 ettari vitati. Tra i suoi vigneti, due tesori: il vigneto Tignanello e il vigneto Solaia che si estendono sulla medesima collina, su terreni derivanti da marne marine del Pliocene con calcare e scisto, e godono di giorni caldi e notti fresche durante la stagione della crescita. Dagli omonimi vigneti si producono Solaia e Tignanello, che sono stati definiti dalla stampa internazionale “tra i vini più influenti nella storia vitivinicola italiana”. Secondo i Marchesi Antinori, rappresentano una sfida continua ed una passione mai finita. I vigneti di Tenuta Tignanello sono composti principalmente dall’autoctono Sangiovese e da varietà non tradizionali come Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
Roccioso calcareo con roccia di alberese e galestro.